Lato D | Libreria del Desiderio
Tutti quei libri sugli scaffali, il profumo della carta, le migliaia di storie nuove da scoprire pagina dopo pagina…tutte le librerie sono, per noi lettori, luoghi del desiderio.
A Milano, però, ve n’è una che ha a che fare quotidianamente con il desiderio, e vi sono piume rosa con cui solleticare il nostro corpo e il nostro spirito, oltre a tanti libri da scoprire.
La prima domanda che mi sorge spontanea è: quanto avete scandalizzato il quartiere aprendo Lato D?
Nessuno scandalo, LATO D è un progetto che nasce dopo una sperimentazione avvenuta grazie al bando La Scuola Dei Quartieri del Comune di Milano con cui abbiamo potuto testare la validità del progetto e soprattutto abbiamo avuto la conferma di quanto i nostri pensieri fossero in realtà esigenze ed urgenze condivise da molte persone. Siamo state accolte con calore ed entusiasmo, questo sì :)
La vostra squadra è composta da una libraia, un’educatrice e una consulente editoriale: come si intrecciano quotidianamente le vostre competenze?
LATO D è libreria sì, ma è prima di tutto uno spazio culturale libero e sicuro in cui vogliamo portare la nostra idea di cambiamento. Siamo anche un’associazione culturale che si dedica a progetti di formazione ed educativi. Per questo è fondamentale avere competenze e visioni differenti in ogni cosa che facciamo.
Desiderio, corpo e sessualità sono le prime parole associate all’”esperienza Lato D”: quali altri vocaboli evocano lo spirito della vostra libreria?
Libertà, sicurezza, accoglienza, accessibilità, fantasia, trasformazione, educazione, futuro.
Sul sito della libreria, nella sezione Bottega, si può navigare nel catalogo ma anche trovare Cosine, ovvero gadget e oggettistica sempre a “tema Lato D”. Chi sono i creatori con cui collaborate?
La nostra è una realtà indipendente che collabora con realtà indipendenti, quindi per lo più “le cosine” che trovate in libreria e sulla bottega online sono progetti artigianali, realizzati da piccole realtà che mettono amore e cura in tutto quello che fanno.
La ruota slinguacciosa, disegnata da Roberto Bruno, permette ai lettori indecisi di ricevere un consiglio di lettura: quanti clienti si affidano a questo strumento interattivo?
Roberto Bruno è designer di Seletti e un amico di quartiere che voleva dare il proprio contributo al nostro progetto e insieme abbiamo inventato questo strumento divertente che lega le parole del desiderio con i consigli di lettura. Giri la ruota della fortuna e lei decide la tua prossima lettura, oltre che la tua “parola guida”.
Chi ha voglia di giocare sul nostro sito la utilizza, alle volte è bello affidarsi alla casualità!
Le iniziative della libreria si rivolgono anche agli adolescenti, penso in particolare al progetto desideriAMOci: come affrontate con questo pubblico le tematiche trattate da Lato D?
Ci piace molto lavorare con le nuove generazioni, metterci in ascolto e dialogare con loro. Anna, che è la nostra voce educatrice, dedica molte energie a questa parte del progetto e DesideriAMOci è un vero e proprio format, diviso in 3 moduli (affettività, identità, sessualità) che portiamo nelle classi insieme a molti libri.
Piccoli desideri è la sezione del vostro catalogo dedicata ai più giovani: quali sono stati i vostri piccoli desideri preferiti del 2024?
I bambini e le bambine amano LATO D! Abbiamo fatto molti laboratori insieme in questo anno e per #ioleggoperché abbiamo anche costruito un’astronave di parole! 3 dei nostri piccoli desideri preferiti del 2024 sono:
“Mappe delle mie emozioni” di Bimba Landmann, Camelozampa
“Io mi piaccio così” di Isabella Paglia e Francesca Pirrone, Il Castello
“Bat e Flamingo” di Daniel Frost, Babalibri
Quali sono le tematiche che si dovrebbero affrontare e quali libri ci consigliate per restare al passo con il dibattito sociale e antropologico attuale nell’ambito del sesso e delle relazioni sentimentali?
Noi siamo i nostri corpi e i nostri desideri e dovremmo imparare a esserlo senza vergogne e paure. I temi in gioco sono moltissimi: dai diritti alla consapevolezza, passando per le fantasie, dalle immagini stereotipate alla libertà di amare e di amarsi.
Consiglio anche qui 3 libri che sono tra i nostri preferiti
“Fuori le palle” di Victorie Tuaillon, add editore
“Per una rivoluzione degli affetti” di Brigitte Vassallo, effequ
“Atti puri” di Alice Scornajenghi, NERO
Parliamo di social network: quali contenuti preferite pubblicare su instagram e quali invece su tiktok?
instagram è il nostro canale, diciamo così, più “istituzionale”, dove raccontiamo un po’ la quotidianità di LATO D e comunichiamo la programmazione, i consigli di lettura e gli eventi vari. Quello di tik tok è invece un progetto speciale. LABBRA è un vero e proprio hub digitale pensato e gestito da Carolina, Carlotta, Anna e Michela: quattro meravigliose ragazze universitarie che hanno deciso di mettersi in gioco e raccontare con i loro sguardi tutto l’universo che ruota intorno a LATO D. Per me sono bravissime, mi piace ascoltarle, scoprire il loro punto di vista e mi commuove il lavoro che fanno, la bellezza che ci mettono in questo racconto. Fossi in voi le seguirei.
Una curiosità: sarebbe stato possibile, secondo voi, aprire Lato D in una cittadina italiana di provincia?
Onestamente (e purtroppo) credo sia ancora difficile immaginare una LATO D di provincia, non tanto per i contenuti che portiamo (che sono molto più naturali e innocui di quello che alcuni pensano), ma per i pregiudizi che appunto ruotano intorno alle tematiche del desiderio. Capita anche a Milano che alcune persone non entrino in libreria o abbiano dei giudizi a priori su di noi senza fare lo sforzo di capire gli intenti del nostro lavoro, figurati.
Avete un messaggio da condividere con i libraie e le libraie delle altre librerie indipendenti italiane?
Abbiamo tante amiche e amici di librerie sparse sul territorio italiano (e non solo) a cui mandiamo un abbraccio, perché la rete che abbiamo costruito è bellissima.