Libreria Fahrenheit 451
Una libreria che accoglie calorosamente i suoi clienti, precisamente a 233°!
Qual è la storia della libreria?
La libreria Fahrenheit 451 è una libreria indipendente che nasce nel 1998 e si occupa di varia con attenzione per le case editrici indipendenti di qualità e un reparto ragazzi sempre più in crescita. Punto di aggregazione sociale e culturale, ospita incontri ed eventi, dal 2017 insieme a Bookbank libreria d’altri tempi organizza il festival itinerante Transumanza letteraria. Dal 2001 al 2007 ha avuto l’onore di organizzare insieme ad altre associazioni il festival letterario Carovane che ci ha dato modo di incontrare scrittori e premi nobel come Eduardo Galeano, Frei Betto, Luis Sepulveda, Paco Ignacio Taibo e altri. Da subito abbiamo cercato contaminazioni con il commercio equosolidale La Pecora Nera e alcuni produttori locali di vino abbinando i loro prodotti ai libri in confezioni personalizzate enogastronomicoletterarie. Da un paio d’anni abbiamo istituito il Fahr&club, un gruppo di lettura a cadenza mensile aperto a tutti.
C’è una sezione del vostro catalogo che curate con particolare passione?
Narrativa contemporanea, gialli, bambini e illustrati.
Siete una libreria davvero attiva sui social: Facebook, Twitter e una newsletter a cui iscriversi. Quanto è importante, per una libreria, seguire il mondo dei libri attraverso questi canali?
Negli ultimi anni e in particolar modo dal lockdown in poi moltissimo, nel periodo di chiusura siamo riusciti a lavorare con le consegne proprio grazie alle nostre proposte sui social. E’ un modo veloce di arrivare al proprio cliente senza che tutti i giorni venga in libreria.
Quali sono gli scambi, virtuali e non, che più vi arricchiscono in quanto librai?
Quello con i clienti e quello con gli scrittori. Con i clienti perché avendo un dialogo si arriva a scambiarsi informazioni e a capirsi sempre di più, questo favorisce il nostro lavoro perché riusciamo a dare una “terapia letteraria” mirata oltre ad arricchirci a livello personale e culturale. Con gli scrittori perché ospitandoli abbiamo modo di conoscerli e capire meglio i loro libri. Uno scambio non virtuale è quello con il commercio equosolidale La Pecora nera che da qualche anno è di fianco a noi come negozio e questo favorisce le nostre collaborazioni.
Come curate la sezione “Consigli” del vostro sito?
La sezione consigli è curata a livello grafico con l’aiuto di mia nipote Daria che essendo giovane ha una freschezza maggiore nelle grafiche, come recensioni siamo un gruppo di lettori tra cui io, mio marito e pochi fidati che dopo aver letto il libro decidiamo se consigliarlo. Per la scelta delle letture da fare (che poi non sempre passano l’esame) abbiamo alcuni criteri: libri che d’istinto ci attirano, libri recensiti in modo positivo da rubriche che seguiamo , libri che ci vengono omaggiati da editori perché considerati ottimi. Naturalmente un consiglio poi va ponderato sul cliente perché ognuno ha una sua storia e non esiste il libro per tutti o perlomeno è raro.
Nella vostra libreria c’è anche la possibilità di farsi portare i libri a domicilio: come ha cambiato il rapporto con i clienti questo servizio?
Noi abbiamo sempre dato la disponibilità della consegna che è stata poco usata fino a marzo 2020. Dal lockdown sono rimasta ferma solo una settimana, il tempo di mettermi in regola con la vendita per corrispondenza (ha una sua burocrazia da svolgere) e ho cominciato a proporre la consegna o spedizione a domicilio. Il lavoro è stato tanto, naturalmente per fare l’incasso che prima facevi in un giorno ce ne volevano minimo due o tre perché il lavoro è molto più lento: parlare con i clienti al telefono, mandare foto whatsapp per scegliere, consegnare, è normale che un cliente che viene in libreria sia molto più veloce la procedura ma è stata una esperienza che ripeterei subito. Mi ha avvicinato come non mai ai lettori, in alcune situazioni eravamo uno dei pochi agganci con l’esterno e soprattutto dare la possibilità di consegnare un regalo incartato personalizzato (con sorriso aggiunto), a un parente o ad un amico, non ha rivali con la consegna di una libreria online come può essere Amazon o simili; a volteci ho guadagnato anche dei cioccolatini come “mancia”!
Consigliateci un romanzo ambientato a Piacenza!
Per non far torto agli amici scrittori viventi piacentini, suggerisco “Romanzo di molta gente” di Giana Anguissola, una grande scrittrice degli anni 30/50 piacentina. Un romanzo d’ambiente della provincia italiana degli anni Venti, non viene indicato Piacenza ma la si può intravedere. Racconta le molte vicende intrecciate di alcune famiglie che abitano un grande casamento popolare. Storie d’amore e storie di dignitosa povertà sullo sfondo di una città alle prese con la prima industrializzazione.
Qual è il luogo migliore di Piacenza per andare a leggere all’aperto?
I miei preferiti: le panchine di piazza Duomo e i giardini Merluzzo, entrambi anche per comodità di vicinanza ma amerei tanto rubare gli spazi di alcuni cortili privati delle vie del centro storico! Se qualcuno decide di ospitarmi…