Libreria Il Gorilla e l’Alligatore

Il Lettore Forte
6 min readMar 10, 2023

Due librai, due gatti, due personaggi del noir italiano a portarne il nome e tanti lettori formano la comunità della libreria Il Gorilla e l’Alligatore.

Qual è la storia della libreria Il Gorilla e l’Alligatore e, soprattutto, da dove viene un nome così originale?
La libreria è nata nel 2009 da un desiderio mio e di mio marito Giuseppe, che mi affianca nel tempo libero: quello di creare anche in un piccolo centro una realtà culturale viva in grado di portare il clima e l’atmosfera che solitamente si respirano nelle librerie indipendenti di città. Non sono solo i libri a popolare una libreria, è la gente che la frequenta e trova in essa un punto di riferimento e d’incontro, sono i bambini che trovano uno spazio dove scoprire che i libri non sono “brutti e cattivi”, sono gli scrittori e gli editori che in questi anni sono venuti fin qui, ai confini con l’Umbria, per regalarci momenti da ricordare. Nel 2016 ci siamo spostati dal piccolo locale situato nel borgo in un negozio più grande e accogliente, più adatto anche per incontrarsi e realizzare eventi e letture animate e sicuramente più facile da raggiungere anche dai paesi vicini. Da dove nasce il nome? Da una passione per il noir anche se la libreria mantiene una vocazione generalista. Il Gorilla, investigatore dalla doppia personalità, è frutto della vivace penna di Sandrone Dazieri, e l’Alligatore, detective uscito di galera con scarsa fiducia nelle istituzioni è stato ideato da Massimo Carlotto. Due personaggi originali, interessanti e intriganti, ‘fuori dagli schemi’ ma al tempo stesso immersi nella quotidianità.

Orte è un centro di quasi 9000 abitanti. Cosa significa gestire un’attività commerciale e culturale in un tale contesto?
Orte è una piccola cittadina di provincia e sicuramente gestire una libreria con un bacino di soli 9000 abitanti è molto difficile. Bisogna cercare di aprirsi il più possibile verso tutti i piccoli centri che tra Umbria e Lazio ci sono più vicini e offrire un servizio e un’attenzione al cliente che possano far venire voglia di mettersi in auto e venire fin qui. L’ambiente, la chiacchiera, la conoscenza del cliente diventano fondamentali per rendere la visita in libreria un momento che vada oltre il semplice gesto dell’acquisto di un libro. Se dovessi scegliere un aggettivo per descrivere la mia libreria ti direi “familiare” perché chi entra qui si sente come a casa.

Per coloro che hanno un “animo più alternativo”, in libreria c’è l’indie corner: cosa vi si può trovare?
L’attenzione alla bibliodiversità per me è fondamentale e cerco di proporre molte case editrici indipendenti. Negli anni con alcuni editori si è costruito un rapporto di collaborazione e condivisione. Gli indipendenti, soprattutto nei piccoli centri, vanno letti, raccontati e proposti, non abbandonati su uno scaffale. È un’attività che richiede tempo ma è molto bello vedere lettori che tornano e si affezionano a una casa editrice che prima non conoscevano. Ho diverse case editrici indipendenti nella sezione ragazzi: Camelozampa, Lavieri, Picarona, Babalibri, Minibombo e molte altre. Nell’indie corner potete trovare i bellissimi libri delle Edizioni Atlantide, i volumi eleganti di Settecolori, la narrativa e la saggistica di Nottetempo, le riscoperte di Cliquot. E poi Alter Ego con il nuovo marchio Tetra dedicato ai racconti, Perrone con la narrativa, la poesia e le bellissime guide, la casa editrice milanese FVE, la narrativa civile di Marotta&Cafiero, le storie da raccontare di Casasirio, le storie americane di Black Coffee, i titoli sempre originalissimi di Exòrma, l’archeologia e la storia di Press&Archeos, Effigi e Edipuglia. Nuovi arrivi sono le case editrici WOM, con i suoi volumi dall’immagine inconfondibile, Alessandro Polidoro e le bravissime editrici de Le Commari Edizioni con un piccolo catalogo tutto da scoprire.

A differenza di altre librerie, sui vostri scaffali è possibile trovare anche audiolibri: come sta cambiando il mercato editoriale in questo settore e quali sono le preferenze dei clienti?
In libreria rispetto ad anni fa gli audiolibri si vendono meno. Penso dipenda dall’esistenza delle piattaforme che rendono il prodotto meno interessante per il prezzo e per la fruibilità. Continuano a essere richiesti da persone che hanno difficoltà a leggere soprattutto per problemi di vista legati all’età oppure regalati a chi non ha molto tempo per leggere.

Sentieri bui è una rassegna noir organizzata dalla libreria: come è nata e a chi è rivolta?
SentieriBui è una rassegna noir che si è svolta in forme differenti (un anno persino con carattere itinerante) dal 2017 al 2019. È nata per raccontare il mondo di oggi attraverso romanzi noir contemporanei. Nella presentazione della rassegna scrissi: “I sentieri bui sono le strade inesplorate che ci spaventavano da piccoli ma che volevamo ugualmente attraversare. Sono il lato oscuro dell’animo umano, il luogo recondito dove la ragione non entra e dove labile è il confine tra Bene e Male. È il fascino di ciò che non comprendiamo, la violenza del conflitto etico e sociale, la forza della denuncia e il racconto freddo e brutale della realtà in tutte le sue sfaccettature.” Questo volevamo raccontare mettendo a confronto autori diversi. È stata una bella avventura che ha fatto incontrare scrittori e lettori. Purtroppo organizzare una rassegna autofinanziandosi non è facile ma speriamo prima o poi di ritrovare una formula SentieriBui da proporre al nostro pubblico.

Seguite con interesse i premi letterari nazionali e internazionali?
Mi piace seguire i premi internazionali per scoprire nuovi autori. Per quanto riguarda i premi letterari nazionali mi informo per avere i titoli disponibili in negozio ma non ne sono particolarmente influenzata. Mi piace invece seguire le classifiche di qualità proposte da L’Indiscreto.

Oltre alla pagina Facebook e al profilo Instagram ci sono altri social con cui vorreste poter comunicare ai lettori e che pensate di utilizzare in futuro?
Talvolta utilizzo Twitter ma per motivi di tempo il mio utilizzo dei social è limitato. Li uso per la comunicazione di eventi o nuovi arrivi in libreria e qualche volta per i consigli di lettura. Cerco di dedicare più tempo al lavoro e alla presenza in negozio perché, come dicevo, il rapporto umano in una libreria come la mia è fondamentale.

C’è una libreria indipendente che ammirate in particolar modo?
Mi piace visitare le librerie indipendenti quando viaggio e in Italia ce ne sono di bellissime. Ammiro il lavoro di tanti librai ed è difficile dirti il nome di un’unica libreria. Per originalità e perché amo la città ti potrei dire la libreria Acqua Alta di Venezia anche se va evitata d’estate.

L’immancabile domanda: c’è un messaggio che vuole condividere con i librai e le libraie d’Italia?
Direi loro di non perdersi d’animo nei momenti difficili, di restare vicini alle persone e tornare a coltivare i rapporti umani in libreria perché l’unica cosa che Amazon non ha è il calore umano.

Ultima domanda: quanto è importante avere un gatto come Melmann in libreria?
In realtà i gatti in libreria sono due: Melmann e Brontolo. Sono gatti liberi e girovaghi. Hanno scelto la libreria dopo che la mia vicina di negozio purtroppo ha dovuto chiudere e ora risiedono qui. I clienti li amano. Sono discreti, accolgono le coccole, amano le scatole dei libri e nascondersi negli scaffali. Non so se sia importante avere gatti in libreria, sicuramente loro sono diventati importanti per me.

Melmann e Brontolo

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Anche i lettori forti a volte guardano le figure. Perlustro cataloghi digitali. Consiglio libri alle biblioteche. https://twitter.com/Librimmagine