Libreria Il Parnaso del Rosa

Il Lettore Forte
6 min readFeb 3, 2025

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Il Parnaso del Rosa, via Monte Rosa 112B, Macugnaga

C’è una nuova libreria sulle Alpi e ora la parete orientale del Monte Rosa è ancora più bella. Salite a 1327 metri d’altitudine e preparatevi a scoprire una montagna di libri!

Nata in dicembre, il Parnaso del Rosa è una delle librerie più giovani d’Italia: come sono stati questi primi mesi d’attività?

Sicuramente partire a dicembre è stata una mossa vincente: il lavoro prenatalizio è fondamentale per il bilancio annuale di una libreria. Ci ha piacevolmente stupito, invece, l’affluenza costante riscontrata dal 26 dicembre in poi: non è vero che i libri si comprano solo come regalo, ci sono molti più lettori di quanto si creda.

Ho seguito fin dai primi passi l’apertura della libreria, a partire dall’arrivo del mobilio e degli arredi: qual è stato, dal punto di vista pratico, il momento più difficile prima dell’inaugurazione?

Senza ombra di dubbio la parte burocratica. Destreggiarsi tra legislazioni, partita iva, normative per l’ASL e qualsivoglia pratica burocratica, dall’installazione del POS alla fiscalizzazione della cassa. Per fortuna
ho avuto l’appoggio di una commercialista molto brava e di altri tecnici (come ad esempio l’architetto) che mi hanno aiutata a iniziare a capire come funziona il tutto, anche se c’è ancora tanto da imparare.

Come è stato concepito il catalogo della libreria e come desiderate svilupparlo?

Anni di studi e letture e un enorme file Excel con tutti i titoli che mi venivano in mente, oltre a una grande ricerca di consigli di lettura, blog, riviste e tutto ciò che rientra nel mondo della lettura. Poi sono stati
fisicamente calcolati i metri lineari degli scaffali, si è fatta una media di quanti libri ci stanno in un metro e quindi per ogni sezione è stata calcolata una media di libri. Partendo dal quel numero, ho iniziato la scrematura dei titoli che avevo pensato.
L’idea è quella di essere una libreria di varia, che rimane al passo con le novità editoriali, senza tralasciare piccole chicche più sconosciute; per questo motivo dovrò essere brava a rivoluzionare l’assortimento regolarmente. Deve essere un catalogo che permetta alla comunità di acquistare i libri desiderati senza più dover scendere a valle.

La comunità di Macugnaga accoglie poco più di 500 abitanti. Com’è stata l’accoglienza dei suoi abitanti e cosa significa aprire una libreria in una località poco densamente popolata?

L’accoglienza direi che è stata positiva. Il bisogno di una libreria si sentiva nell’aria da parecchio tempo. Macugnaga è una località turistica, dove il lavoro è altalenante in base alla stagionalità, ma in realtà dal lunedì al venerdì (quando si pensa che ci sia meno gente) non mi fermo mai e c’è sempre qualcuno che viene. Alla fine, 500 persone che vengono tutti i giorni possono dare più continuità di 1000 persone che vengono 2 giorni a settimana. Sono ovviamente numeri ipotetici, ma è per far capire che i picchi di alta stagionalità sono fondamentali, sì, ma la quotidianità della comunità lo è altrettanto.

L’apertura domenicale, soprattutto nelle località turistiche, sta diventando sempre più frequente. Per l’attività della libreria è un giorno come un altro oppure è, a tutti gli effetti, una parentesi commerciale un po’ diversa?

Non ho avuto esperienze lavorative in altre località turistiche, ma sicuramente la domenica è un giorno di alta affluenza per Macugnaga, quindi da sempre qui le attività sono aperte e la libreria non fa eccezione.
Ci si riposa in settimana.

Libri, caffè e montagne: nell’immaginario collettivo, o perlomeno nel mio!, le librerie di montagna hanno un posto speciale e in molti vi hanno già definito “un posto del cuore”. Oltre alla neve, qual è il segreto per creare la giusta atmosfera?

Competenza, cortesia e sorrisi. La neve può anche mancare, e più andiamo avanti con gli anni più questa realtà diventa probabile, ma l’essere esperti del proprio settore (cosa ovviamente che io sto ancora cercando di raggiungere, c’è talmente tanto da imparare!) è più indispensabile di un’atmosfera impostata.

La provincia del Verbano-Cusio-Ossola, ultimamente, è in fermento: il Parnaso del Rosa e l’attività della libreria Tomi di carta e della libreria d’alpeggio Alpe Colle, sono alcuni esempi della
vitalità culturale del territorio. Qual è la sua opinione in merito?

Sicuramente la mia impostazione si differenzia dalle librerie sopracitate, ma tutto ciò che porta a leggere è una cosa positiva! Quindi sono molto contenta che il VCO stia trovando persone disposte a investire la loro vita in quest’ambito. Spero che questo sia il risultato di una tendenza maggiore verso il mondo del libro ma che, allo stesso tempo, sia anche uno stimolo per tornare ad abitare zone rurali montane.

Le altre librerie indipendenti vi sono di certo d’ispirazione. Quali sono i progetti e le iniziative che più l’hanno colpita, che hanno guidato la concezione del Parnaso del Rosa, e che cercherà di proporre in
futuro?

Più che progetti da cui prendere spunto, direi che quando visito altre librerie (non solo indipendenti, anche i franchising o quelle di catena possono dare molte idee) guardo come potrei migliorarmi sia come
catalogo offerto che come servizio al cliente, oltre all’arredo e alla disposizione degli scaffali.
Aggiungerei che un aspetto di questo mestiere che ho approfondito lavorando alla Mondadori (quando ero ancora dipendente) e guardando altre librerie indipendenti è quello dei firmacopie e delle presentazioni: osservare la frequenza degli incontri, le tipologie di promozione e anche gli ospiti proposti è stato fondamentale per iniziare a portare avanti i miei eventi. Infatti, in questi due mesi di apertura ho già ospitato 3 presentazioni di libri e 1 firmacopie e conto di continuare a offrire questi momenti di approfondimento culturale e convivialità.

A differenza del Parnaso ambulante di Christopher Morley, la sua libreria non è nomade: se fosse invece possibile farla diventare itinerante quale percorso seguirebbe, dove porterebbe i suoi libri?

Da un punto di vista lavorativo, cercherei di riprodurre il più possibile quello che alla fine è lo scopo della mia libreria, ossia portare i libri alla zone rurali di montagna, lontani da una libreria fisica. Quindi farei volentieri un itinerario che copre le valli del VCO.
Da un punto di vista più romantico, invece, credo che viaggerei lungo le varie vie storiche che attraversano l’Italia. La Via degli Dei, ad esempio, che collega le città di Bologna e Firenze attraversando le campagne emiliane e toscane, nonché gli Appennini tosco-emiliane, gustando cibo delizioso della regione sarebbe un itinerario fantastico. Ugualmente, la famosa Via Francigena in Toscana ma anche percorsi più “brevi” come nelle cinque terre da Camogli a Portofino oppure anche il Tour del Monte Rosa
mi piacerebbero molto.

Ho creato una selezione dedicata alla “narrativa di montagna”: quali libri mi consiglia di aggiungere?

Controstoria dell’alpinismo di Zannini.
Un libro che ripropone i primi successi alpinistici sotto una luce nuova, valorizzando il punto di vista degli alpigiani che vivevano quelle zone, piuttosto che quello dei ricchi esploratori europei. Sebbene non sia
un’opera di narrativa, ma un saggio di storia dell’alpinismo, non posso esimermi dal consigliarlo.

Quali consigli vorrebbe dare a coloro che desiderano aprire una libreria?

Come in qualsiasi lavoro, fate prima tanta, tanta, tanta esperienza come dipendenti sia in librerie sia in qualsiasi ambito a contatto con il pubblico. Oltre a corsi professionalizzanti e studi di settore. Rimanete sempre aggiornati e non smettete mai di migliorarvi.

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