Libreria Pangea
Viaggio, mare, montagna e cartografia sono le parole chiave della libreria Pangea di Padova, da 25 anni al servizio dei lettori-viaggiatori.
Ci raccontate la storia della libreria Pangea?
La libreria nasce nel 1996 dall’idea di due ragazzi, Alessandro e Federico, appassionati di mare e viaggi. Fin dall’inizio è articolata intorno a 4 temi: viaggio, mare, montagna, cartografia. Nell’ottobre del 2006 l’ho rilevata io, senza nessuna esperienza nel settore, solo spinto in questa avventura dalla passione per i libri, le carte, la montagna e il camminare. Era un sogno che covavo fin da ragazzo. Con il tempo ho ampliato la proposta, unendo un settore che riguarda la natura, l’ambiente, dal riconoscimento degli alberi agli orti urbani, al paesaggio; ho allargato lo scaffale per ragazzi e ho allestito una piccola selezione di libri sulla fotografia, visto che era il mestiere da cui provenivo. Negli anni il modo di viaggiare è cambiato, il viaggio lento, in bici o a piedi, ora riscontra un grande interesse mentre i repertori (i migliori alberghi, i migliori campeggi ecc.) non hanno più senso oggi, quindi la libreria si è modificata, e questo è fisiologico. Per ogni settore curo molto la selezione dei titoli. Fino alle restrizioni imposte dal Covid ho utilizzato molto la saletta sottostante dedicata a mostre, presentazioni e incontri con autori, collaborando anche con diversi festival come ad esempio La fiera delle parole, il Detour Film Festival, il Festival della lentezza, It.a.ca’, il Festival Internazionale di fotogiornalismo, Solidaria. Dopo un periodo di avvio, ormai il pubblico sapeva che ogni settimana veniva proposto qualcosa e gli eventi erano sempre molto partecipati, spero di poter riprendere quanto prima. Quando a marzo dell’anno scorso abbiamo dovuto chiudere per il lockdown, per fronteggiare le spese su suggerimento di un amico ho prodotto dei Pangeabond, dei buoni acquisto anticipato; la risposta che ho avuto dai miei clienti è stata fenomenale, hanno sottoscritto in tantissimi, accompagnando il bond a parole calde e affettuose che sono state veramente di conforto e mi hanno confermato la necessità di una libreria come la mia. A novembre la libreria compirà 25 anni, un bel traguardo, sono stati anni molto pieni di incontri e di soddisfazioni, e adesso si continua, gambe in spalla e vai!
La libreria dedica una particolare attenzione alla letteratura di viaggio: per essere appassionati di questo genere bisogna essere più lettori o più viaggiatori?
Forse il requisito fondamentale è essere curiosi e interessati alle altre culture, ci sono molti lettori che viaggiano prevalentemente “in poltrona” e poi quelli che faranno fisicamente il viaggio e vogliono avere altre suggestioni, conoscere di più del paese che visiteranno, più di quello che ti offre una guida.
Anche le scelte dei lettori di racconti di viaggio riflettono le mode turistiche?
Non mi sembra, secondo me ci sono luoghi che da sempre sono nell’immaginario di tanti, come l’Asia centrale e la Via della seta, l’Islanda e il Nord; forse il turista modaiolo è meno interessato alla letteratura di viaggio, i miei clienti mi sembrano più “viaggiatori” che “turisti”.
La libreria Pangea ha una pagina Facebook: ci sono altri social network che avete pensato di esplorare per comunicare con i lettori?
Utilizzo il sito e la newsletter, a volte Instagram, anche Bookdealer mi permette di consigliare dei libri e di proporre dei percorsi di lettura a tema.
I suoi consigli di lettura hanno trovato uno spazio all’interno del Tg regionale del Veneto: come ci si prepara quando si consigliano delle letture a un ampio pubblico di spettatori?
Ho cercato delle proposte che potessero incuriosire il pubblico, che riguardassero la nostra regione visto che era un Tg regionale, e che potessero dare un’idea della specificità della mia libreria.
Se fosse possibile “invadere” lo spazio esterno alla libreria cosa le piacerebbe realizzare?
Soprattutto in questi tempi sento la mancanza di un “fuori” dove ospitare eventi o solo un angolo all’aperto per chiacchiere libresche; mi piacerebbe realizzare un piccolo festival sull’andare per luoghi e storie, quello che avevo organizzato l’anno scorso prevedeva tra le varie cose fuori libreria anche un’escursione in Appennino, ma si dovuto ripiegare su un festival ridotto e online.
Quali sono le iniziative che entusiasmano maggiormente la comunità dei suoi clienti e, più in generale, dei lettori padovani?
Abbiamo organizzato e ospitato mostre di fotografia e di illustrazione che hanno riscosso molto interesse, come tantissime delle presentazioni di libri e degli incontri con autori; tra le cose che più hanno incuriosito i lettori padovani indubbiamente gli incontri sulle Editoriales Cartoneras sudamericane, gli incontri sulla letteratura cinese con Renzo Cremona, seguitissimo uno sul camminare con Alessandra Beltrame e Paolo Ciampi. Tra le mostre, quelle delle illustrazioni di Sarah Khoury del suo personaggio Ciacio, un orsetto che incontra gli animali di diversi ambienti, dal Polo all’Amazzonia, hanno portato tanti piccoli lettori in libreria. Comunque devo dire che il pubblico è sempre attento, curioso e partecipe e questo fa piacere anche agli autori.
C’è una libreria indipendente che ammirate in particolar modo?
Ammiro tante librerie indipendenti, con loro condivido le fatiche e l’entusiasmo di essere piccoli e indipendenti; la mia predilezione va comunque alle librerie sorelle, cioè quelle che trattano i miei stessi argomenti.
Avete un messaggio da condividere con i librai e le libraie d’Italia?
Ovviamente: resistiamo! Proteggiamo la bibliodiversità!
Consigliateci un libro per chi verrà presto a visitare Padova!
Se il destinatario del consiglio vuole conoscere la città suggerirei la guida “Padova, una guida” di Paola Tellaroli, pubblicata per i tipi di Odos2 (che è una libreria sorella e casa editrice di Udine), che permette di scoprire la città attraverso delle passeggiate, attraverso i luoghi del cuore di scrittori e artisti padovani, con una narrazione agile e invitante. Paola è anche autrice del fortunato “101 cose da fare a Padova almeno una volta nella vita” edito da Newton Compton e della divertente mappa della metropolitana di Padova che non c’è, “Lo stradon de soto”, sempre pubblicato da Odos2.