Libreria Tomi di carta

Il Lettore Forte
7 min readApr 6, 2023

Allacciate gli scarponi! Sui monti piemontesi, a 1350 metri, c’è un alpeggio che è anche la libreria più alta d’Italia…

Da libreria indipendente di Milano a libreria “più alta d’Italia”. Qual è il percorso che l’ha portata a 1350 metri sul mare?

La decisione di diventare libraio indipendente l’ho presa nel 2017, dovendomi inventare un nuovo lavoro, vista la precarietà dilagante e l’età della pensione che non arrivava. Sono sempre stato un lettore eclettico, soprattutto in gioventù, e nei molti traslochi che ho dovuto fare le casse dei libri sono diventate un vero “peso”, letteralmente. Ho provato a sfoltire un po’ la biblioteca, mettendo in vendita su Ebay i titoli a cui potevo rinunciare, e ho visto che c’era richiesta e che poteva essere una piccola fonte di reddito e un divertimento. Ho cominciato quindi a cercare altri volumi; ho messo in giro la voce tra gli amici e mi sono accorto che il problema spazio/peso era comune, e che le persone erano contente di affidare ad una persona di fiducia che prometteva di valorizzare i loro libri, o quelli dei nonni, genitori e parenti vari.

Quindi invece di risolvere un problema, ne ho creato un altro.

Ho preso allora uno spazio in un laboratorio condiviso…che si è riempito velocemente; ho quindi deciso di rendere l’attività ufficiale, prendendo un magazzino da 40mq in estrema periferia di Milano, aprendo partita iva e mettendomi in regola. Intanto acquisivo capacità di gestione informatica, che mi è sempre piaciuta, ed è fondamentale per gestire file e fogli excel e gestionali dedicati al mondo editoriale.

Ho scoperto anche che gli italiani che vivo all’estero sono più di quelli che abitano in Italia, e pertanto ho imparato a pubblicare i miei cataloghi in tutto il mondo…e incredibilmente, senza fare pubblicità, io vendo in Giappone, negli Stati Uniti, in Sud America, oltre che in tutta Europa e Medio Oriente. Poi ho capito che avendo l’infrastruttura e la logistica funzionante potevo aggiungere al catalogo dei libri usati, che erano diventati ormai circa 10.000 volumi, anche un catalogo di libri nuovi, particolarmente di editori indipendenti. Il mio criterio di scelta degli editori e delle novità è molto semplice: se il libro o l’editore mi piace e mi interessa, e se ne avessi tempo lo leggerei, allora lo metto in catalogo. Non mi interessano classifiche o recensioni, mi bastano la mia cultura e il mio intuito.

Poi, visto che la vita serba sempre sorprese, è arrivato il Covid, che ha reso l’acquisto online normale per la maggior parte delle persone, aumentando di almeno il 30% il mio volume d’affari. Dopo aver quindi scoperto che il libraio online si può fare ovunque, ho aggiunto alla mia visione della vita il desiderio latente da molti anni di mollare la città e cercare un posto in montagna dove vivere .

Detto e fatto, dopo molte esplorazioni, sono approdato nella gloriosa Val d’Ossola, in un alpeggio a 1350 metri, dove una bellissima e soleggiata baita Walser mi stava aspettando.

Ci può descrivere la giornata tipo di un libraio d’alpeggio?

In montagna si va a letto presto ci si sveglia presto…quindi spesso vedo il sole che sorge mentre faccio meditazione.

La giornata lavorativa inizia con il controllo degli ordini sul gestionale, poi si passa alla stampa delle etichette e alla chiusura dei pacchi, che si portano al punto di scambio coi corrieri,10 minuti fino alla strada comunale, che in baita non ci vengono neanche se li paghi. Poi gestisco un pò i cataloghi, aggiungo e tolgo libri, un pò di corrispondenza e social e il pomeriggio è libero per altre attività, compreso orto, legna, manutenzioni e quando posso, qualche passeggiata nel bosco.

Questo più o meno dal lunedì al sabato, la domenica non lavoro e mi godo il clima e la natura.

Quanto influisce la sua carriera precedente in ambito pubblicitario nella gestione di Tomi di Carta ?

Lavorare come free lance e poi piccolo imprenditore nel mondo della comunicazione Milanese, mi ha dato gli skills necessari a fare il “one man band”, dalla creatività all’organizzazione e alla contabilità.

Ma dovrei usare di più le mia capacità informatiche e grafico/comunicazionali per gestire di più e meglio i social, ma è un lavoro lungo e complicato, e non mi basta il tempo.

Inoltre la scelta di rallentare il ritmo lavorativo a favore della vita in natura mi trattiene dal fare le notti al computer… “abbiamo già dato”.

Meglio qualche vendita in meno e un pò di salute e buonumore in più.

Tomi di carta, oltre ad essere una libreria, è anche una biblioteca a disposizione della comunità. Come ha costituito la collezione e quanta risonanza ha avuto tra gli abitanti del circondario?

Per adesso la biblioteca è solo un progetto, perché sto ancora ristrutturando la stalla che diventerà biblioteca e sala di lettura; conto di aprire a settembre, ristrutturazione permettendo.

L’aspettativa e la curiosità dei locali è buona; sicuramente aiuterà la socialità qualche buona bottiglia di vino e una fetta di salame che saranno sempre disponibili.

La baita è posizionata lungo un sentiero, per cui d’estate ci sarà anche un flusso costante, anche se modesto, di turisti e passanti. Sono sicuro che diventerà un luogo di sosta e di attrazione, una specie di piccola locanda con sala lettura.

Da tener presente che dal 2024 sarà attivo anche un B&B con quattro posti letto in un edificio adiacente, quindi l’offerta sarà variegata, culturale, gastronomica e turistica, e le attività dovrebbero alimentarsi a vicenda.

Poi con la spumeggiante consigliera comunale con delega alla cultura stiamo pensando a letture, presentazioni e piccoli eventi.

L’uso dei social network, soprattutto in un caso come quello di Tomi di Carta, è indispensabile. Quali sono le sue riflessioni in merito?

Sicuramente la presenza sui social è fondamentale, ma è onnivora di tempo ed energie, che per adesso sono rivolte alla costruzione del progetto.

Ci sono ottimi software di gestione multicanale della comunicazione, ma costano e vanno gestiti; non credo di potermi permettere un social media manager, per cui mi arrangio, e penso che sarà così ancora per un pò.

È da tener presente che la redditività dell’impresa non necessita nel mio caso di grosse entrate, a me basta stare circa un 10/15% oltre il pareggio, per fortuna ho un reddito, modestissimo, da pensione, e le spese di vita in montagna sono una frazione di quelle di una città come Milano.

È, come ho già detto, una scelta di vita.

Sul sito di Tomi di Carta afferma di cercare con piacere i libri su commissione: “Datemi un titolo e ve lo scovo fino alla fine del multiverso”. Quali sono stati i ritrovamenti che le hanno dato maggior soddisfazione?

La ricerca di titoli fuori catalogo è molto stimolante…più che un titolo in particolare mi piace ricordare dei clienti abituali.

C’è uno scout letterario italiano a New York per cui faccio molte ricerche, che mi chiede titoli italiani degli anni 40/50; oppure ho una cliente in Argentina che cerca solo libri di cucina Italiani, a cui ho venduto un ricettario lombardo del 600, ma anche i libri di cucina nuovi di Food Network.

Una volta ho scovato un titolo richiesto in India…è divertente.

La sua storia mi fa pensare a quella di Alba Donati, che ha coronato il suo sogno di aprire una libreria a Lucignana, in Toscana, grazie al crowdfunding e al passaparola sui social network. Anche questa libraia ha scelto un luogo particolare, abitato da meno di 200 persone, per esercitare questo mestiere e ne ha raccontato la nascita nel suo La libreria sulla collina, pubblicato da Einaudi. Conosce altre librerie italiane con una storia simile?

In zona ho conosciuto i titolari della libreria Spalavera di Verbania, che hanno avviato un progetto simile al mio, ma già più strutturato perché con più storia alle spalle, all’alpe colle, in cima in cima al lago Maggiore, ma sono più bassi di 150 metri, hahahaha.

La frontiera con la Svizzera non è molto lontana da Trasquera: la libreria ha anche clienti stranieri?

Vediamo se con l’apertura della locanda/biblioteca si faranno vivi personalmente…ne girano molti di Svizzeri in zona. Online si vende qualcosa agli svizzeri, ma non molto.

Parliamo di libri di montagna: quali sono, secondo lei, le letture indispensabili per ogni lettore che desidera toccare le migliori vette letterarie?

Non ho capito molto bene la domanda. Mi chiedi quali sono le letture di montagna consigliate ? Io sto raccogliendo libri che parlano del territorio, ma non tanto dal punto di vista geografico turistico, ma storico o di ambientazione letteraria. Ci sarà uno scaffale dedicato.

Quale messaggio vuole condividere con i librai e le libraie d’Italia?

Le librerie indipendenti sono e devono continuare ad essere un presidio culturale del territorio dove risiedono, e sono sicuro che ognuno di noi adempie a questa funzione nel modo migliore e più adatto al genius loci.

Forza e coraggio, che tanto ricchi non diventiamo…almeno divertiamoci e cerchiamo di essere utili alla comunità, ognuno nel suo modo.

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Il Lettore Forte

Anche i lettori forti a volte guardano le figure. Perlustro cataloghi digitali. Consiglio libri alle biblioteche. https://twitter.com/Librimmagine